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Siamo sul “sentiero dei Briganti”, nella zona di Tiburzi, nato nel borgo di Pianiano nel 1836, ideò anche nelle nostre zone, la “tassa sul brigantaggio”, il pizzo da richiedere ai possidenti in cambio di protezione, fu l’ultimo dei briganti maremmani.
Per il nostro percorso partiremo da Cellere, dove è possibile visitare il museo del brigantaggio, piccolo, ma costruito molto bene.
Dal borgo ci dirigiamo alle fonti del Timone (è possibile compiere questo tratto in macchina e iniziare il percorso ad anello direttamente dal parco).
Da lì ci incamminiamo verso Pianiano. Questo tratto è ben segnalato. Incontreremo la “grotta di Tiburzi”, i ruderi del “mulino Manfroni”, ora abbastanza coperti dalla vegetazione e risaliremo un tratto, per raggiungere Pianiano, che poi ripercorreremo anche al ritorno.
Quando, durante il ritorno, siamo giunti di nuovo alla zona del mulino, abbiamo preso un sentiero diverso, per andare verso Canino, al laghetto del Pellico.
Il sentiero è poco visibile, scarsamente frequentato è invaso da erba, a tratti anche alta, con una serie di avvallamenti in cui scolano le acque, quindi facile infangarsi.
C’è anche un attraversamento del torrente, per nulla agevole, secondo la quantità d’acqua.
Dall’altra parte il sentiero sembra sparire, sommerso dall’erba ad altezza d’uomo, siamo andati avanti con la traccia gps precedentemente costruita.
Poi il sentiero si intravede di nuovo e si arriva, finalmente, all’incrocio con uno più largo e pulito.
Percorrendolo ci porterà a concludere il nostro anello, ma noi andiamo ancora un po’ avanti e lo lasciamo di nuovo, in direzione del laghetto del Pellico.
Ora siamo su una carrareccia ben evidente.
Il laghetto, con la cascata, meritava le disavventure (siamo a due passi da Canino).
Riprendiamo la via del ritorno, ripercorrendo il tratto fino all’incrocio precedente e, da lì, risaliamo verso il “Castellardo”, ruderi di una fortificazione con una doppia cinta muraria.
Il sentiero continua a salire tra prati con una bella fioritura, per poi scendere fino al Parco del Timone, da cui siamo partiti.

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